BIO

Maria Positano

Maria Positano (Londra, 1995) è un’artista multidisciplinare che vive e lavora a Londra. Napoletana di origine, l’artista ha vissuto a Città del Messico, in Francia, Stati Uniti, Regno Unito e Italia, e questo le ha permesso di trarre ispirazioni da diversi modelli culturali.

L’artista si è laureata in Scultura presso The City and Guilds of London Art School nel 2018, dove ha vinto il C&G Sculpture Prize. Nell’estate del 2023 ha completato la laurea magistrale presso il Royal College of Arts e all’inizio del 2024 ha vinto il Gilbert Bayes Award istituito da The Royal Society of Sculptors. Il suo lavoro è stato esposto a livello internazionale e acquisito in collezioni private nel Regno Unito e in Italia. Maria Positano ha vinto il premio STC x RCA Air 2023, che le ha consentito di partecipare ad una residenza annuale presso South Thames College di Londra. Oltre a questa, in passato ha partecipato ad altre residenze: Mason&Fifth x Hyphastudios, a Londra e ViaFarini.org a Milano.

Principali mostre personali: Not from this place, Nashira Gallery, Milano (2024); A perfect place, Studio Block M74, Mexico City (2022); Take me Somewhere Nice, Lockbund Gallery, Oxfordshire (2020); Making Meaning, Subsidiary Project, Londra (2018).

Principali mostre collettive: Studio Responses #4, Saatchi Gallery, Londra, (2023); Matter, Flowers Gallery, Londra (2023); Nascosti alla luce del sole, Nashira Gallery, Milano (2023); Felt cute, might delete later, Arusha Gallery, Londra (2023); Beyond the matter, Galerie Der Kunsler Innen, Monaco di Baviera (2023); Soft Monuments, Frestonian Gallery, Londra; 2for1, Thorp Stavri & Haze x Hyphastudios, Londra (2023); Hung Drawn Quartered, Staffordshire St Studios, Londra (2023); The Appearance Formula, Andrea Festa Fine Art, Roma (2022); La Camaleona, Galeria 54, Mexico City (2022); One By One, Fiumano Clase, Londra (2022); Discoveries 2020 – The Biting Point, Fiumano Clase, Londra (2020).

 

Statement

La pratica artistica di Maria Positano comprende sculture, installazioni e lavori bidimensionali. 

Le sue opere, spesso, hanno origine a partire dall’interesse per le armature greco-romane: con particolare attenzione sulle attuali dinamiche della guerra, l’armatura è vista come il suo prototipo e viene utilizzata dall’artista per soffermarsi sui suoi valori intrinseci. 

Storicamente, infatti, l’armatura è stata associata al bellicismo e alla conquista, divenendo simbolo del potere e dell’autorità di chi la possiede. Nel contesto delle dinamiche di genere, questa metafora fa riflettere sul modo in cui le strutture patriarcali perpetuano la violenza e l’asservimento, rafforzando le gerarchie di classe e di privilegio. L’artista ritiene che per sfidare e smantellare l’armatura metaforica sia necessario affrontare i valori impliciti che questo oggetto incarna. 

Realizzando armature con polpa di carta, tessuti riciclati e argilla, Maria Positano, dunque, sovverte i concetti di forza e durabilità che ad esse sono tradizionalmente attribuite, trattando poi le loro superfici per far apparire i materiali “invecchiati” e fragili. Invece di fare affidamento sulla resistenza fisica, chi le indossa deve affidarsi a forme alternative di resilienza e adattabilità. Questi ibridi corporei possono essere visti come diverse declinazioni dell’individualità dell’artista. 

Con il queering dei materiali Positano reimmagina le connotazioni e gli usi delle armature convenzionali per sfidare le narrazioni, reinterpretando i significati e il simbolismo connessi ai materiali, e creando al contempo seducenti illusioni.

La carta, tipicamente collegata alla fragilità e alla temporalità, si trasforma in un tipo di protezione, invitando a rivalutare ciò che costituisce forza e resilienza, sfidando le nozioni binarie di vulnerabilità e invulnerabilità. Queste “armature rovesciate” si delineano come corpi antropomorfi spesso ambigui dal punto di vista del genere: seni e gambe diventano protezione e copertura, andando a trasformare l’anatomia stessa del corpo. 

L’artista vede questa ricerca come un’esplorazione metaforica dell’autenticità, della vulnerabilità e della resistenza, che invita gli individui ad affermare la propria identità e a reclamare la propria narrativa nel mondo. 

Maria Positano lavora sul senso di umanità nell’opera, con l’obiettivo di far vivere allo spettatore le sculture attraverso la propria immagine corporea, spesso incoraggiata dalla riproduzione in scala delle dimensioni del corpo stesso.

Mostre

Not from this place

Nascosti alla luce del sole

Fiere

ArtVerona 2023

ArtVerona 2024

INFORMAZIONI SULLE OPERE

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