MILANO DRAWING WEEK

Quarta edizione

a cura di Collezione Ramo
in collaborazione e con il patrocinio
del Comune di Milano, Assessorato alla Cultura

 

23 novembre – 1° dicembre 2024

Nashira Gallery è felice di annunciare la sua partecipazione alla quarta edizione di Milano Drawing Week, con un’esposizione disegni di Giulia Dall’Olio, realizzata in collaborazione con Galleria Studio G7 di Bologna, in dialogo con un lavoro da lei scelto di Emilio Scanavino della Collezione Ramo

La Collezione Ramo,  specializzata nel disegno italiano del XX e XXI secolo, presenterà un percorso in 13 tappe per Milano Drawing Week 2024, dedicato al disegno di artisti contemporanei e maestri del secolo scorso.

Per nove giorni, opere su carta saranno esposte in tre istituzioni civiche (Castello Sforzesco, Cittadella degli Archivi del Comune di Milano e Casa degli Artisti) e dieci gallerie d’arte milanesi e non (Ciaccia Levi, kaufmann repetto, Loom Gallery, Monica De Cardenas, Nashira Gallery, Settantaventidue, Spazio Lima, Vistamare, con la speciale partecipazione di APALAZZOGALLERY da Brescia ed Ex Elettrofonica da Roma), con l’obiettivo di collegare il patrimonio storico di Collezione Ramo con le pratiche artistiche attuali, evidenziando l’importanza del disegno come mezzo espressivo universale. 

 

Ulteriori informazioni sul sito: milanodrawingweek.com

 

 

Giulia Dall’Olio

g 19][432 d

2024, carboncino su carta, 65×50 cm

Courtesy l’Artista e Galleria Studio G7, Bologna

Emilio Scanavino

Senza titolo

1969, matita grassa e acetato su cartoncino, 51.9 x 35 cm

Courtesy Collezione Ramo, Milano

COMUNICATO STAMPA

Giulia Dall’Olio

Giulia Dall’Olio risponde alle domande di
Irina Zucca Alessandrelli, curatrice della Collezione Ramo

 

 

Dai una definizione di cos’è il disegno per te.

Questa è una bella domanda, si dovrebbe rispondere al termine di una vita passata a disegnare, poiché il praticarlo quotidianamente porta ad una mutazione continua di visione e di segno. Al momento è un viaggio nelle sfumature del nero, nella bellezza, nella semplicità, nella velocità, nella riflessione e nell’istintività, nella scomposizione e ricomposizione del segno e del pensiero che lo accompagna. Quando parliamo di disegno, per me, parliamo di grafite o carboncino su carta, parliamo di qualcosa che è sempre in evoluzione e che, a differenza della pittura, è modificabile in qualsiasi momento. Questa disciplina ha ancora tanto da dire e può sempre essere approfondita. Ai miei occhi un disegno non è mai finito.

 

Quali tecniche e processi creativi utilizzi quando lavori su carta?

Il mio processo creativo nasce dall’osservazione degli elementi naturali e del paesaggio mentre cammino, corro o mi immergo. Fotografo con gli occhi e con la mente ciò che mi circonda concentrandomi sull’insieme, sulle emozioni e sulle inevitabili interferenze umane. Al rientro in studio, attraverso l’utilizzo del carboncino e della gomma, riporto sulla carta le tracce di quanto memorizzato, segni che riconducono a parti di natura. Ricerco un equilibrio tra il mio agire che si fa metafora dell’essere umano e la bellezza di ciò che non è artificiale, un equilibrio tra una linea e una foglia.

 

Perché hai scelto quest’opera della Collezione Ramo?

Il disegno è bellissimo e ho sempre amato molto il lavoro di Emilio Scanavino, lo trovo di una forza e di una coerenza che in pochi ritrovo. Mi riconosco nell’alternanza tra il bianco e il nero, il pieno e il vuoto, il suo ripetere allo sfinimento e ossessivamente un segno che diventa la grammatica del suo fare, diventa parte di lui e lui diventa parte di quel segno.

 

Che valore ha per te il dialogo con il disegno moderno?

Enorme, perché ci si accorge che il disegno non ha età. Le distanze temporali avvertite in pittura si annullano. Ci sono disegni moderni che risultano di una contemporaneità stupefacente.

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