Anastasiya Parvanova

BIO

Anastasiya Parvanova

Anastasiya Parvanova (1990, Burgas, Bulgaria) vive e lavora tra Venezia e Sofia.

Dopo aver conseguito la laurea in Arti Visive e Pedagogia presso l’Accademia di Belle Arti di Sofia, ha proseguito i suoi studi presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia, frequentando il corso di Pittura diretto da Carlo Di Raco, laureandosi in Arti Visive e Discipline dello Spettacolo nel 2022. Dal 2016 fa parte del collettivo artistico Fondazione Malutta. Tra le sue mostre personali recenti: “Sidereal Messenger” (2024) presso A plus A Gallery, Venezia; “Fili, ife e grifi” (2023) a cura di Treti Galaxie presso E.ART.H, Verona; “The Magic Gate” (2023), bipersonale presso W.H.Y. Gallery, Hong Kong.

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Biografia e Statement

La mia pratica artistica ruota attorno a una profonda curiosità di comprendere il mondo, interpretandolo come un intreccio di idee interconnesse e in evoluzione. Nata a Burgas, in Bulgaria, nel 1990 e attualmente residente a Venezia, considero la pittura un viaggio nei misteri stratificati della realtà, dove poesia e scienza si incontrano. La mia formazione in Arti Visive e Pedagogia a Sofia, seguita da un MA in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia, ha plasmato il mio approccio all’arte come un’esplorazione dinamica, un processo di rivelazione di paesaggi sia interiori che universali. Nel mio lavoro, sono attratta dai momenti di trasformazione, quelle “soglie invisibili” che attraversiamo nel pensiero, nell’esperienza o nell’immaginazione. Raffiguro spesso luoghi inesistenti o soggetti invisibili, visibili solo in uno stato ipnagogico, come sogni o esperienze sensoriali fugaci. Ogni opera che creo è una composizione sia strutturata che organica, riflettendo un processo che intreccia esperienza e esplorazione concettuale. Cerco frequentemente di evocare un senso di complessità immersiva, una armonia cromatica stratificata che rivela nuove connessioni all’interno delle nostre percezioni e degli ambienti che ci circondano. Il mio approccio è una fusione tra un’osservazione rigorosa e un rispetto per la natura fluida e in divenire della creatività stessa.