BIO

Angelo Bellobono

Angelo Bellobono (Nettuno, 1964)

“Dipingo per tornare a casa. La pittura è la mia mappa fatta di sudore, vento, freddo, sole, salite e discese, è la costruzione del sentiero.”

Attraverso il suo lavoro Bellobono dipinge atmosfere e storie sospese, che indagano il rapporto tra antropologia, geologia, identità, confine e territorio e ridisegnano costantemente il paesaggio naturale e sociale. Attraverso il corpo diventa paesaggio sperimentando costantemente un senso di appartenenza ai luoghi, esperienza necessaria a leggere sedimentazioni e memorie. Negli anni le sue identità di artista, maestro di sci, guida escursionistica e allenatore, si sono fuse intimamente insieme. Il ghiaccio e le montagne, in particolare le catene montuose del Mediterraneo, da lui immaginato come un grande lago di montagna, sono elementi frequenti nel suo lavoro; ghiaccio che rappresenta l’archivio di memoria del pianeta e montagne immaginate come cerniere e non barriere, ponti tra culture e paesi. Insieme alla sua personale ricerca pittorica Bellobono ha realizzato molti progetti interdisciplinari in cui arte, sport, escursionismo e biosostenibilità sono stati usati come strumenti di connettività sociale e sviluppo di competenze, come nel caso di Atla(s)now con le comunità Amazigh dell’Alto Atlante marocchinoo, Before me and after my time con nativi americani Ramapough Lenape di New York e Io sono Futuro nelle aree appenniniche del centro Italia colpite dal sisma. Nell’estate del 2018, per il progetto Linea Appennino 1201, ha attraversato l’Appennino dalla Calabria alla Liguria raccogliendo la terra di ogni vetta, luogo di sosta temporanea, utilizzata come materia nei suoi dipinti, raccolti poi in un libro prodotto dalla Collezione Maramotti ed esposti in una grande mostra presso lo spazio Albumarte di Roma. Negli anni 2020-2022 ha invece realizzato Mappa Appennino, quattro spedizioni pittoriche, residenze e laboratori appenninici al sud, al centro, e al nord di questa catena montuosa, progetto poi esposto in una personale al Museo Maxxi L’Aquila. Dal 2023, con sua moglie Carla Ciatto, insegnante di yoga e guida ambientale, ha creato Casa Appennino, un centro interdisciplinare nelle colline della Sabina.
Ha partecipato alla XV Quadriennale di Roma, alla IV e V Biennale di Marrakech, alla mostra Pittura italiana oggi alla Triennale di Milano, alla mostra De Prospectiva Pingendi a Todi. Ha esposto in spazi pubblici e privati come il Museo Maxxi L’Aquila, AlbumArte, Spazio Mars di Milano, Fondazione Volume di Roma, Museo di arte moderna del Cairo e di Nuova Delhi, Museo Macro di Roma, Multicultural art center Melbourne, Museo Ciac di Genazzano, Palazzo Re Enzo di Bologna, The Othersize Gallery di Milano, Galleria Wunderkammern di Roma, Galleria Changing Role di Napoli, Envoy Gallery di New York, Frank Pages di Ginevra, Biasa ArtSpace di Bali.
Ha vinto il bando Cultura e Arte dalla Fondazione Roma nel 2019, il Premio Celeste per la pittura nel 2005 e quello Artslant per il disegno nel 2009. È stato finalista del Premio Lissone, del Premio Combat e del Premio Portali dello Scompiglio. Nel 2010 è stato invitato ai Martedì critici e nel 2015 al Tedx-Roma. Nel corso degli anni è stato invitato in varie residenze come Bocs Cosenza, Landina Cars Omegna, Fondazione Lac O Le Mon San Cesario di Lecce.
Il suo lavoro è presente in numerose collezioni pubbliche e private.

Angelo Bellobono

Il mondo dal buco ed esercizi per diventare cielo, 2021

olio su tela

100 x 100 cm

Mostre

Intorno alla stella

INFORMAZIONI SULLE OPERE

    Dichiaro di aver preso visione della Informativa privacy.