BIO
Anna Capolupo
Anna Capolupo (Lamezia Terme, 1983) vive e lavora a Firenze.
Laureata in pittura all’Accademia delle Belle arti di Firenze. Nel 2023 conduce l’esperienza didattica “Estate in pittura” ciclo di workshop per ragazzi presso Palazzo Strozzi, Firenze. Vincitrice del Premio Behnoode Foundation a The Others Art fair 2022; è fra i vincitori del Premio Nocivelli 2020; Vincitrice del Premio Combat Prize sezione grafica nel 2016 e Finalista al Premio Terna del 2014. Nel 2022 è stata invitata al programma internazionale di residenze artistiche Vis à Vis Fuoriluogo 25 a cura di Limiti Inchiusi; 2019 è stata selezionata al programma di residenze presso LA CASAPARK art recidency di New York; ha preso parte a Landina esperienze di pittura en plein air a Omegna e al Simposio di Pittura della Fondazione Lac o Le mon a San Cesario di Lecce. La ricerca di Anna Capolupo ruota attorno alla vita delle cose quotidiane, debitamente organizzate nel solco della tradizione pittorica della natura morta, quest’ultima intesa come luogo in cui accadono le cose. Le sue opere sono caratterizzate dalla presenza di una piattaforma, un piano orizzontale su cui poggiano giochi d’infanzia, piante e oggetti di uso comune; oggetti che hanno il potere di piegare e plasmare la realtà. Ciò che vediamo è una scena teatrale, dove l’ordinario e il prosaico si uniscono a creare una dimensione straordinaria ed enigmatica. Il mondo onirico dell’artista entra in contatto con le sue memorie personali e con la ricerca quotidiana di uno spazio in cui la sua immaginazione può liberarsi dalla semplice rappresentazione degli oggetti e trasformarsi in un luogo dall’atmosfera surreale. L’interesse dell’artista non è tanto indagare il sogno in sé per sé approfondendo il significato è piuttosto creare un momento altro, distante dalla realtà che quotidianamente viviamo, un momento avvolto nell’incertezza, nell’ambiguità delle cose, e soprattutto del soprannaturale che si rende visibile ai nostri occhi attraverso delle interferenze, elementi disturbarti e “ombre” con manie di protagonismo. Quel mondo soprannaturale che arriva dallo studio di quei rituali magico-religiosi che caratterizzano la storia popolare del sud d’Italia e del sud mondo. Partendo dalla pratica della pittura l’artista attraversa diverse discipline, dal cucito all’installazione, dalla ceramica alle sculture commestibili. La pittura per Capolupo è il punto di partenza e il mezzo con cui indagare il mondo, per appuntare i pensieri come chi scrive il diario della propria vita.
