BIO
Chris Rocchegiani
Chris Rocchegiani (Jesi (AN), 1977), vive e lavora a Jesi.
Si diploma in arti figurative e consegue la laurea in Progettazione Grafica all’ISIA di Urbino. È pittrice e docente di Basic Design presso l’Università di Ascoli Piceno UNICAM – Dipartimento di Design e Architettura. Insieme a Roberto Montani è co-founder di CH RO MO, un duo di ricerca sui linguaggi visivi del design e dell’arte, specializzati in editorial design. Founder di Pensiero Manifesto, un collettivo di creativi tra artisti, grafici e illustratori, che utilizzano il manifesto di affissione quale strumento di pubblica utilità, coltivando pratiche di ascolto e restituzione alla collettività. Nell’ambito del design i suoi progetti sono stati premiati all’European Design Awards; all’Aiap Women Design Awards; dall’ADI, accedendo alla short list per l’assegnazione del Compasso d’Oro; dalla Fondazione Cariplo per Innovazione Culturale. La pittura è il cuore della sua ricerca, il luogo e il linguaggio in cui il confronto avviene in profondità e senza mediazioni. La pittura è per lei una necessità.
Tra le mostre più recenti del suo percorso artistico: 2024 Il mio Telaio, la tua Laura, Galleria Renata Fabbri, Milano; 2023 Pittura italiana oggi, Triennale Milano, Milano; 2022 Linea 1201, MAXXI L’Aquila, L’Aquila; 2022 Jumelles culturelles, Château de Mayenne, Mayenne, FR; 2021 Una ripetizione, Projecktraum 145, Berlino, BR; 2020 I know You know that you know, Galleria Yudikone, Brescia; 2020 Total Recall, Galleria Bianconi, Milano; 2019 Libere Tutte, Casa Testori, Novate Milanese; 2019 Diagrammi, Cripta747, Torino.
STATEMENT
Attraverso l’utilizzo di diversi stili e approcci esecutivi, Chris Rocchegiani esplora gli aspetti compositivi emergenti dalla sovrapposizione di segno e colore. I suoi dipinti si caratterizzano per la coesistenza di linguaggi eterogenei: elementi figurativi più o meno riconoscibili si confondono con parti gestuali e sintetiche, dettate dalla predominanza del segno e dell’azione, e aree indefinite di colore, dal carattere più lirico ed evocativo. Il suo linguaggio è plurimo e non lineare; retrocede e avanza, si presta all’esperienza visiva in momenti di maggiore o minore chiarezza, facendo dell’errore, dell’incertezza e della contraddizione gli attributi necessari di un’esperienza pittorica intesa come intimo esercizio di libertà. L’assenza, l’esperienza al di fuori del corpo, la trasformazione della materia e il superamento dei limiti fisici sono alcune delle tematiche al centro della sua ricerca artistica. Questa idea di transizione e mutamento è accentuata da una tensione ricorrente all’interno dei suoi dipinti tra la figura femminile e quella maschile, umana ed animale, tra la vita terrena e la dimensione extracorporea. Nei suoi lavori, gli opposti si amalgamano, i generi e le specie si confondono; la morte diventa un passaggio che trasforma la condizione dell’essere, mentre il concetto di selvatico è simbolo del legame ancestrale tra uomo e natura. Da sempre interessata alla natura trascendentale e spirituale della pittura, Rocchegiani si spinge “al di là” della materialità dell’esperienza terrena dalla quale essa trae origine: i suoi dipinti suggeriscono possibilità di vita più ampie, rompendo la convenzionalità dell’esistenza in cui ci confiniamo quando non riusciamo ad andare oltre l’umano.