BIO
Luigi Presicce
Luigi Presicce (Porto Cesareo, Lecce – 1976) vive e lavora a Firenze.
Luigi Presicce ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Lecce. Il suo lavoro è stato influenzato dai suoi studi indipendenti. Nel 2007 ha partecipato al Corso Superiore di Arti Visive (CSAV) presso la Fondazione Antonio Ratti di Como con l’artista americana Joan Jonas. Nel 2008, nell’ambito di Artist in Residence, ha partecipato al workshop in Viafarini a Milano con l’artista americano Kim Jones. A Milano, nel 2008 ha fondato (con Luca Francesconi e Valentina Suma) Brownmagazine e in seguito Brown Project Space, per il quale ha curato la programmazione. Nel 2011 con Giusy Checola e Salvatore Baldi ha fondato a Lecce “Archiviazioni” (esercizi di indagine e discussione sul sud contemporaneo). Nel 2012 ha preso parte a Artists in Residence al MACRO, Roma, estendendo il suo invito ad altri nove artisti (Laboratorio). Dal 2010, con Luigi Negro, Emilio Fantin, Giancarlo Norese e Cesare Pietroiusti è coinvolto nel progetto Lu Cafausu che promuove La festa dei vivi (che riflettono sulla morte) e con il quale è stato invitato da AND AND AND a dOCUMENTA13, Kassel. Dal 2016 è membro fondatore della Fondazione Lac o le Mon, San Cesario di Lecce. Con Francesco Lauretta dal 2017 ogni martedì organizza la Scuola di Santa Rosa, una libera scuola di disegno basata a Firenze e New York. È stato selezionato per lo Studio Program 2018 presso Artists Allianc inc, New York, TAD Residency al Monastero del Carmine, Bergamo e Lacasapark, Gardiner, NY nel 2019. Ha ideato e curato nel 2018, 2019, 2021 e 2022 Simposio di pittura, presso la Fondazione Lac o le Mon, una residenza/piattaforma centrata sulla pittura italiana degli ultimi 30 anni. Ha curato nel 2018 Extemporanea-play, presso Trebisonda Spazio per l’Arte Contemporanea, Perugia e Forme uniche nella continuità dello spazio, presso Rizzuto Gallery, Palermo, nel 2019 Facciatosta Records, di Enne Boi presso Toast project space, Firenze. Nel 2020 con Matteo Coluccia ha ideato Polka Puttana, una mostra viaggiante in un furgone che si rinnova di luogo in luogo.
Ha concluso nel 2021 con una grande mostra al Mattatoio di Roma un ciclo performativo partito nel 2012 con tema Le Storie della Vera Croce. Attualmente è impegnato in un progetto di formazione itinerante per giovani artisti e non, chiamato L’Accademia dell’immobilità.
Ha realizzato performance presso la Fondazione Claudio Buziol, Venezia (2010), Thessaloniki Performance Festival, Biennale 3, Grecia (2011), Reims Festival Scènes d’Europe, Frac Champagne-Ardenne, Francia (2011), Màntica festival, Cesena (2011), Corpus, MADRE, Napoli (2012), We Folk – Drodesera Festival, Centrale Fies, Dro (2012), Art City Bologna 2013, Bologna (2013), CastelloInMovimento, Castello di Fosdinovo, Massa Carrara (2013), ARTDATE 2014, Bergamo (2014), Il teatro dei luoghi Fest, Lecce (2014), Kunsthalle Osnabruck, Germania (2015), MAMbo Bologna (2015), Museo Marino Marini, Firenze (2015), Tenuta dello Scompiglio, Vorno- Capannori, Lucca (2016), Le Murate, Firenze (2016), Palazzo Trevisan degli Ulivi, Istituto Svizzero di Cultura, Venezia (2017), Fondazione Lac o le Mon, San Cesario di Lecce (2017, 2018), MAP Museo de Arte Popular, Ciudad de Mexico (2018), Museo di Palazzo Pretorio, Prato (2018), Cuchifritos Gallery, New York City (2019), Pelanda, Mattatoio, Roma (2019), Metodo Milano, Milano (2019), Torre dell’Aglio, Vieste (2020), Chiesa di San Francesco della Scarpa, Lecce (2021).
Ha vinto l’Epson Art Prize, Fondazione Antonio Ratti, Como (2007), Premio Talenti Emergenti, CCC Strozzina, Palazzo Strozzi, Firenze (2011), Long Play, MAGA, Gallarate (2012), Icona, ArtVerona, Verona (2014), Level 0, ArtVerona, Verona (2015), Opera Viva Barriera di Milano, Torino (2020). È stato finalista al Premio Moroso, seconda e sesta edizione con menzione speciale (2011, 2017), al Premio Maretti, seconda edizione con menzione speciale, L’Avana (2014), al Premio Fondazione VAF, settima edizione, Germania (2016) e al Premio Anna Morettini, prima edizione, Parigi (2017).
STATEMENT
Formatosi nell’ambito della pittura, per anni ha sintetizzato i risultati dei suoi studi con il linguaggio della performance, mettendo in scena tableaux vivant dal carattere metafisico e surreale, con echi provenienti dall’iconografia popolare, dalle memorie collettive e personali, ricchi di allegorie e allusioni simboliche all’esoterismo, alla religione, alle tradizioni e alle credenze antiche della sua terra d’origine. I rituali, le stratificazioni, i rimandi alla storia dell’arte, a personaggi e ad avvenimenti della storia recente hanno segnato tutta la ricerca di Presicce, in cui l’intensa forza simbolica delle immagini e l’impianto costruttivo hanno sempre dichiarato la sua matrice pittorica.