Nashira Gallery ospita “Patrimoine Géo-métré”, la mostra personale di Ako Atikossie visitabile dal 7 giugno al 26 settembre 2024.
L’artista, originario del Togo, vive e lavora tra Milano e Lomè.
Il legame con la terra natìa, quasi viscerale per Atikossie, traspare nelle opere in mostra, il cui titolo racchiude la descrizione nella sua stessa etimologia: Patrimoine Géo-métré, da geo (terra) e mettre (tracciare). Ako, che considera la terra come bene comune universale, “traccia” sulle sue tele ampie e di largo respiro segni che, di contro, sono di dimensione quasi impercettibile.
Questi sono la base di tutti i lavori che crea Atikossie, forte del grande valore che il segno meno, così semplice, ma polisemantico, rappresenta nella cosmologia della sua cultura di appartenenza, nel quale esso è considerato come canale di verità nei riti sul passato, presente e futuro.
La multifunzionalità del tratto e la sua capacità di racchiudere in se stesso molteplici significati anche molto differenti, quali la rappresentazione di una sottrazione o un elettrone, insieme alla sua caratteristica pluridirezionalità, lo rendono un elemento fondamentale.
L’artista, dunque, se ne serve come strumento principale con cui raffigurare, con cromie sgargianti, aree della sua terra di origine.
Quest’ultima è riprodotta nei singoli lavori multicolori dell’artista, realizzati appositamente in occasione dell’esposizione da Nashira, sotto diversi aspetti e con la messa in luce di differenti fenomeni geografici africani: dalle stratificazioni vere e proprie del territorio, fino ai punti strategici dell’Africa quali grandi deserti, vulcani attivi o sorgenti acquifere. La mostra, infatti, vuole essere anche un atto di denuncia nei confronti della predazione secolare che questo Paese ha subito proprio a causa della presenza di tali risorse che, come racconta l’opera L’occhio sul Sahel, i popoli occidentali hanno da sempre guardato e continuano a osservare con l’occhio avido dei potenti.
Patrimoine Géo-métré rivela dunque il volto di una terra antica, ma ancora scarsamente rappresentata, che Ako Atikossie traspone in arte con caratteristiche forme indefinite e con una costante e ricercata mancanza di solidi punti di riferimento: un senso di dinamismo e trasformazione che è proprio della natura e che l’essere umano riesce a cogliere soltanto come forma di intuizione.