BIO

Pierluigi Pusole

Pierluigi Pusole (Torino, 1963).

Rappresenta uno dei maggiori interpreti di quella che è definita giovane figurazione italiana, tendenza espressiva nell’ambito della pittura iconica delineatasi a partire dagli anni ’90. Le sue prime esposizioni risalgono comunque agli anni ’80, con le personali all’Unione Culturale di Torino, allo Studio Corrado Levi di Milano, alla Galleria Guido Carbone di Torino e allo Studio Cristofori di Bologna e le collettive Ordine e disordine, a cura di Renato Barilli a Palazzo dell’Arengo di Rimini, Ucronia, Kunstverein Ludwigshafen am Rheim (DE) ed Examples: new italian art, a cura di Corrado Levi, Riversides Studio Londra (UK). Negli anni ’90 si menzionano le ripetute personali alla Galleria Guido Carbone di Torino, alla Galleria Cannaviello di Milano, alla Galleria Lucien Bilinelli di Bruxelles, al Museo Laboratorio di Arte Contemporanea presso l’Università La Sapienza di Roma, mentre tra le collettive la presenza alla Biennale di Venezia del 1990 in Aperto, a cura di Renato Barilli ; Avec, A.P.A.C. Nevers (FR); la mostra Anni ’90, a cura di Renato Barilli, alla Galleria Civica d’Arte Moderna di Bologna; la partecipazione al Premio Internazionale FIAR al Palazzo della Permanente di Milano; Segni e disegni, presso la Galleria Analix di Ginevra (CH); la partecipazione ad Ultime Generazioni nella 12.a Quadriennale di Roma; quella a Carte italiane, a cura di Gianni Romano, presso l’Istituto Italiano di Cultura di Atene (EL); Immagini italiane, a cura di Ludovico Pratesi, Medienmeile am Hafen a Dusseldorf e Colonia (DE); Arte italiana: la pittura iconica, MAMBO di Bologna; Transmissions, Espace des Arts Chalon sur Saone (FR). Nel primo decennio del 2000 numerose le personali, a Torino (Galleria Alberto Peola, Galleria In Arco), Milano (Galleria Cannaviello), Verona (Galleria dello Scudo), Berlino (Galleria Michael Schultz). Tra le collettive degne di particolare nota risultano essere Futurama, a cura di Bruno Corà, Raffaele Gavarro e Marco Meneguzzo, al Museo Pecci di Prato; La GAM costruisce il suo futuro, alla G.A.M. di Torino; Arte italiana, a cura di Lorand Hegyi, presso la Galleria d’Arte Moderna di Bratislava (CZ); Arte Italiana 1968-2007, presso Palazzo Reale a Milano; Experimenta, alla Farnesina Ministero degli Esteri di Roma. Nel secondo decennio del 2000 si elencano le personali alla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di San Marino; allo Studio d’Arte Raffaelli di Trento ed a Forte Strino di Vermiglio (TN); alla Galleria Cannaviello di Milano; alla Fondazione 107 di Torino; Interno18 a Cremona. Tra le collettive dello stesso periodo si menzionano Un’altra storia: arte italiana dagli anni ‘80 agli anni ‘00, presso l’Ex Chiesa di San Francesco a Como; la rassegna itinerante Biennale Italia-Cina prima a Palazzo Reale di Monza, poi a Pechino, quindi a Mastio della Cittadella di Torino; la mostra collettiva La guerra che verrà non è la prima al M.A.R.T. di Rovereto; Landscapes, a cura di Guido Curto, a Villa Giulia di Verbania; Liberi tutti, a cura di Cristiana Perrella e Luca Beatrice, al Museo Ettore Fico di Torino; Evidence. A New State of Art, a cura di Alessandro Demma, a Castel Sant’Elmo di Napoli e al National Gallery-Georgian National Museum di Tbilisi (Georgia); Un’infinita bellezza, a cura di Guido Curto, alla Venaria Reale (Torino); Raggio Verde, a cura di Michela Eremita, al Museo Santa Maria della Scala di Siena; Pittura Italiana Oggi, a cura di Damiano Gullì, alla Triennale di Milano.

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